“Accettazione” non è “rassegnazione”

Ho scritto questo articolo per chiarire il vero significato di “accettazione”. Qualche giorno fa ho visto un video in cui l’autore condivideva il suo punto di vista su questo concetto. Tuttavia, era evidente che stava confondendo “accettazione” con “rassegnazione”, portando così a molte affermazioni fuorvianti. Per fortuna, la maggior parte dei commentatori sembrava capire il vero significato di “accettazione”, anche se si percepiva tra le righe una certa esitazione, forse influenzata dai titoli e dall’autorità del creatore del video.

Accettare significa vedere la realtà così com’è nel momento presente. Significa abbracciare pienamente ogni istante con apertura e consapevolezza, permettendo alle emozioni e ai pensieri di emergere senza imporre loro aspettative su come “dovrebbero” essere.

Il concetto nasce proprio per affrontare questi momenti. Spesso spendiamo enormi energie per resistere a una realtà che esiste già, tentando di deformare il presente per adattarlo alle nostre aspettative. Questo, però, genera solo ulteriore tensione, ostacolando la guarigione e il cambiamento positivo.

Quindi, l’atto dell’“accettazione” avviene solo nell’assoluto momento presente ed è rivolto esclusivamente a quell’esatto istante: è un concetto istantaneo.
Anche se può esistere uno stato continuo formato dalla connessione di molti singoli istanti, l’accettazione in sé non è un’azione continua. Si manifesta così: “Accetto il dolore che provo in questo momento,” “Accetto il caldo che sento ora,” “Accetto questo presente che contiene il mio passato,” “Accetto questo presente che può portarmi verso qualsiasi futuro.”

Al contrario, la “rassegnazione” è un atteggiamento continuo che coinvolge passato e futuro. È un concetto complessivo. Chi si avvicina alla mindfulness spesso confonde questi due termini, forse perché “rassegnazione” è più comune nel linguaggio quotidiano, mentre “accettazione” ha un significato nuovo in questo contesto.

Anzi, si può dire che i due concetti siano perfino opposti.

Nel momento presente:
Accettare significa riconoscere consapevolmente e senza giudizio la realtà. Al contrario, rassegnarsi significa arrendersi passivamente, credendo che la situazione non possa (o non debba) cambiare. Chi si rassegna giudica costantemente le cose come immutabili.

Il cuore dell’accettazione è: “Vedo la verità, ma non ne sono prigioniero.”
Il cuore della rassegnazione è: “Credo che il risultato sia già deciso, quindi smetto di provarci.”
L’accettazione è la condizione necessaria per il cambiamento: ogni trasformazione inizia quando accettiamo davvero chi siamo, qui e ora. Solo quando vediamo veramente la situazione attuale possiamo intraprendere azioni che migliorano la nostra vita nel momento presente. Quindi, nel momento successivo:

Una volta riconosciuta la realtà, possiamo scegliere come agire: sfogare la rabbia, pianificare a lungo termine, essere pazienti o fare un passo indietro. Tutte queste sono scelte consapevoli e responsabili.
Invece, chi si rassegna smette di agire, convinto che nulla cambierà.

Per questo, accettazione e rassegnazione sono concetti completamente diversi. Spero che questo testo ti sia utile e ti incoraggi a condividere una comprensione chiara e non distorta con chi ti sta intorno.

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